EMERGENZA CLIMATICA: UN’OPPORTUNITA’ PER UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA ECOLOGICA

EMERGENZA CLIMATICA: UN’OPPORTUNITA’ PER UNA NUOVA CONSAPEVOLEZZA ECOLOGICA

Ottobre 17, 2022 0 Di Ilaria Cagnacci

Pubblicato su Rivista LIONS

Che gli anni a venire si annuncino cruciali e che ciò che faranno o meno i nostri governi per la tutela del nostro ambiente definirà la direzione verso cui andremo, non si tratta certo di dimostrarlo qui. Ciò che mi trovo a tentare di fare è invece piantare un piccolo seme per invitare a guardare la crisi ambientale attraverso le belle storie di chi ‘dal basso’ lotta per non sbattere contro il muro del collasso vedendone un’opportunità per risvegliare quella consapevolezza che ci vede parte integrante del mondo in cui viviamo.

Spesso il sentimento che ci pervade di fronte a crisi sociali ed ecologiche che si intensificano in portata e gravità è un senso di impotenza che ci immobilizza di fronte all’accadere degli eventi, ma, ciò che bisogna in ogni modo evitare, è che il pessimismo della ragione si tramuti in pessimismo della volontà. Si chiama eco-ansia, o ansia climatica, il disagio che per lo più colpisce i giovani legato alla crisi climatica globale e che ci rivela che i disastri naturali dovuti al cambiamento climatico non solo hanno un grave impatto sul nostro ambiente ma anche sulla nostra psiche.

Cosa possiamo fare di fronte a processi così grandi al di fuori del controllo individuale? La scelta migliore è innanzitutto informarci per sentirci parte di quello che sta accadendo, facendoci ispirare dalle storie e dalle informazioni migliori e più affidabili sulla mitigazione e l’adattamento climatico. La Madre Terra stessa, d’altronde, un organismo fatto di un complesso di relazioni indissolubilmente collegate, ci insegna che nessuno è troppo piccolo per fare la differenza e, che insieme, i traguardi diventano possibili e reali. Sebbene questi siano stati anni difficili per l’umanità, infatti, non dobbiamo dimenticare che questi sono stati anche gli anni in cui milioni di persone sono scese in piazza in tutto il mondo per farsi voce del nostro pianeta, l’ambiente è entrato nella nostra Carta Costituzionale, in Europa per la prima volta i diritti della natura sono entrati in Tribunale e tanti cittadini si sono attivati individualmente o in associazione in numerose iniziative per la tutela ambientale.

Il vero cambiamento, però, avverrà quando ognuno di noi deciderà di andare oltre la punta dell’ iceberg, rappresentata dai sintomi della situazione attuale, per una più ampia riflessione sul modello di relazioni che regola il nostro rapporto con la natura oggi non più percepita come parte integrante del nostro essere bensì come un oggetto a cui ci relazioniamo secondo una logica di dominio e sfruttamento. L’attuale crisi planetaria non è solamente una questione ‘reale’ ma anche e soprattutto esistenziale: per poter riconoscere la nostra responsabilità nei confronti della madre terra dobbiamo innanzitutto ampliare i limiti di quello che siamo soliti chiamare “noi” e sentirci un tutt’uno con quello che ci circonda.

Raccontare e conoscere le tante storie di chi lotta contro la distruzione ambientale significa fare di chi ha scelto di rivedere il proprio ruolo sulla terra come guardiano del mondo naturale un esempio per l’umanità, perché il rapporto che costruiamo col nostro pianeta nasce proprio dall’’io’ più profondo, e, in questa nuova visione ecologica c’è spazio veramente per tutti.